di Oswald J. Smith
Capitolo 7:
Domanda da cui dipende la tua sorte
1. Una domanda
fondamentale
1.a Anche tu
devi farti questa domanda
2. Una sola
alternativa
3. Su che si basa
il Giudizio di Dio?
4. Perchè molti
uomini periranno?
5. Che cosa ho
fatto?
6. Un uomo dal
cuore gentile
7. Rifiutò il
perdono
8. Il tuo nemico
9. Senza Gesù
10. Le due madri
11. La tua decisione
1. Una domanda
fondamentale
Se
hai con te la Bibbia, leggiamo assieme nel Vangelo
di Matteo i versi 15-26 del capitolo 27.
«Or
ogni festa di Pasqua il governatore soleva liberare alla
folla un carcerato, qualunque ella volesse. Avevano
allora un carcerato famigerato, di nome Barabba. Essendo
dunque
radunati, Pilato domandò loro "Chi volete che vi
liberi, Barabba, o Gesù detto Cristo?" Poiché egli
sapeva che glieLo avevano consegnato per invidia.
Or, mentre egli sedeva in tribunale, la moglie gli mandò
a dire: "Non aver nulla a che fare con quel Giusto,
perché oggi ho sofferto molto in sogno a cagion di Lui".
Ma i capi sacerdoti e gli anziani persuasero le turbe a
chiedere Barabba e far perire Gesù. E il governatore
prese a dir loro "Quale dei due volete che vi liberi?"
E quegli dissero: "Barabba". E Pilato a loro:
"Che farò dunque di
Gesù detto Cristo?"
Questi risposero: "Sia crocifisso!"
"Ma pure - riprese egli - che male ha fatto?"
Ma quelli vieppiù gridavano: "Sia crocifisso!"»
«E Pilato, vedendo che non riusciva a nulla ma che si
sollevava un tumulto, prese dellacqua e si lavò le
mani in presenza della moltitudine, dicendo: "Io
sono innocente del sangue di questo Giusto; pensateci voi".
E tutto il popolo, rispondendo, disse: "Il Suo
sangue sia sopra noi e sopra i nostri figliuoli".
Allora egli liberò loro Barabba; e, dopo aver fatto
flagellare Gesù, Lo consegnò perché fosse crocifisso».
«Che farò dunque di
Gesù detto Cristo?»
Aveva
fatto tutti i tentativi per liberare dalla ferocia di
quel popolo Chi riteneva innocente. Alla fine aveva
pensato di portar fuori Gesù e Barabba e, rivolto alla
folla, aveva esclamato: «Quale
dei due volete che vi liberi?». La
turba, eccitata dai sacerdoti, aveva gridato che
preferiva Barabba.
Ecco allora la domanda di Pilato: «Che
farò dunque di Gesù detto Cristo?»
E
con queste parole voleva dire: «Avete
preferito Barabba, criminale, a Gesù, innocente; ora io
non so che cosa debbo fare. Contro di Lui non ho trovato
nulla di male. Che cosa
ne farò?»
1.a Anche tu
devi farti questa domanda
Anche tu devi
prendere una decisione nei confronti di Gesù.
Pilato
cercò di declinare la propria responsabilità;
disse che non voleva decidere la sorte di quel
Giusto e che i Giudei dovevano prenderLo e
portarLo via, giudicandoLo da se stessi.
Essi risposero che non avevano
l'autorità di farlo; sapevano di essere stati privati da
Roma della facoltà di condannare a morte una persona, ed
era proprio quella la condanna che volevano dare a Cristo.
Dalle loro parole Pilato apprese che Gesù era del
territorio di Erode e allora pensò di liberarsene
mandandoLo a quel re.
Immaginiamoci Pilato che incrocia le
braccia e dice: «Oh, finalmente ho
trovato il modo di non immischiarmi in ciò che
riguarda questUomo; Egli sarà giudicato ed
eventualmente condannato da Erode e non da me».
Forse non era troppo persuaso di non
commettere alcuna colpa, perché poco dopo si fece
portare un catino dacqua e, davanti a quella
turba inferocita, si lavò le mani, dicendo: «Io
non sono responsabile di quel che farete a questo
innocente».
Anche il suo cuore pagano dovette
sentirsi commosso quando vide Gesù trascinato via in
mezzo a quella folla eccitatissima.
Una leggenda racconta
che Pilato si trovi nel più profondo
dellinferno e che si lavi continuamente le
mani in un bacino dacqua. Di tanto in tanto
le guarda e le vede ricoperte di sangue. Le
immerge di nuovo, le strofina vigorosamente, ma
quel sangue e sempre li. Allora, disperato, grida:
«Ma non saranno mai monde?» «No! Pilato, le
tue mani sono macchiate del sangue del Figlio di
Dio e nessunacqua di questo mondo potrà
lavarle!»
|
Immagina che Pilato
fosse, ora, qui vicino e me. Che cosa farebbe? Che
farebbe se dovesse decidere la sorte di Cristo?
Sappi
che Pilato è vivo ancora oggi. Non e più su
questa terra, ma è vivo. Sono 2000 anni che
pensa a quel che fece in quel lontano giorno in
cui non prese una decisione buona, non difese
Gesù, non fu giusto.
Mai potrà dimenticare quel giorno; mai potrà
dimenticare il suo gesto.
|
Che cosa direbbe,
dunque, se fosse qui vicino a me?
Direbbe che ormai per lui è
troppo tardi; che la decisione doveva essere presa
tanti, tanti anni fa; oggi la buona decisione non gli
servirebbe a nulla; egli è perduto per tutta l'eternità.
Per te cè
ancora le possibilità di una buona scelta. Sei
ancora in vita e puoi decidere ancora:
«Che
cosa farai di Gesù detto Cristo?»
Dalla risposta dipenderà il
tuo destino eterno.
|
2. Una sola
alternativa
Cè una sola
alternativa: accettare o rifiutare
Gesù.
Anche per Pilato c'era
una sola alternativa: lasciare libero o crocifiggere
Gesù.
Pensi, forse, che potrebbe
esserci une via di mezzo? NO!
Ascolta:
ho qui nelle mie tasche un bel dono per te. Finché non
sai nulla del mio dono, potresti anche restare
indifferente, ma quando tiro fuori il dono, devi agire: o
lo accetti o lo rifiuti.
Quando non conoscevi
il Signore Gesù Cristo, non eri tenuto e prendere
una decisione nei Suoi confronti, ma ora che Lo hai
conosciuto non sei più libero: devi
accettarLo o rifiutarLo.
Proprio
come avvenne per Pilato.
3. Su che si
basa il Giudizio di Dio?
Dio ti giudicherà in
base alle decisione che avrei preso.
Immagina
che questa sera tu non prenda una decisione:
in tal caso rifiuti Gesù,
però affermi che la prossima domenica deciderai di
accettarLo.
Se non arrivassi a domenica prossima, Dio ti dovrebbe
giudicare e quale sarebbe le base del
Suo giudizio? La decisione di questa
sera o quella che prenderesti domenica prossima nel caso
che fossi ancora in vita?
Senza dubbio saresti giudicato per
la decisione di questa sera.
É dunque la decisione
che prendi adesso quella che conta.
Nel Giorno del Giudizio, quando sarai davanti al
tribunale divino, sentirai rivolgerti la domanda:
«Che cosa
hai fatto del mio Figliuolo?»
Non potrai rispondere: «Signore,
io sono stato religiosissimo; ho fatto del bene;
ho adempiuto tutti i miei doveri; non sono
mancato mai ai servizi di culto».
Il Signore potrebbe dirti: «Non
ho chiesto nulla della tua vita e della tua
condotta; ho chiesto solo: Che cosa
hai fatto del Mio Figliuolo?»
Anche se tenterai di dire che Lo hai ritenuto
il Figliuolo di Dio, la migliore Creatura
del cielo e della terra, sentirai risponderti:
«Ma io non ti ho
chiesto che cosa hai creduto, pensato o insegnato
di Lui: voglio sapere solo che cosa ne hai fatto.
Lo hai accettato come tuo Salvatore o
Lo hai rigettato?»
|
Forse, allora, non
saprai che cosa rispondere perché hai trascurato di
prendere una decisione, ti sei lavato le mani come
Pilato.
Sarà una
cosa terribile, sarai eternamente perduto.
E questo non per ciò
che hai fatto, ma
per quello che non hai fatto; per
la decisione che non hai preso quando eri ancora in tempo.
4. Perchè
molti uomini periranno?
Se gli uomini non periscono a
causa delle loro colpe, per quale motivo, dunque,
periscono?
Penso
ad una giovane donna malata. Era molto grave e già
allettata da tempo. Ella era membro esemplare della
comunità.
Durante la malattia le accadde un fatto stranissimo che
trasformò il suo cuore. Allimprovviso cadde in un
sonno profondo e le sembrò di essere già morta e
davanti allangelo Gabriele che stava esaminando il
Libro della vita per trovare il suo nome.
Dopo qualche tempo, con la più profonda tristezza sul
volto, langelo si volse alla donna e le disse:
«Il
vostro nome non cé».
«Come?!
- esclamò ella atterrita - Ma
guardate meglio, deve esserci sicuramente; non ho
nulla da rimproverarmi».
Langelo
tornò a guardare con maggiore attenzione, ma, levando
gli occhi dal Libro:
«Purtroppo,
non c'é!» disse.
«Perché
non c'é?», chiese ella
disperata. «Che ho fatto di
male?»
«Non
c'é -rispose l`angelo - non
perché avete fatto qualche cosa di male. ma perché
avete trascurato la vostra salvezza. Non avete
accettato Gesù come vostro personale Salvatore».
La
donna si destò spaventata; sebbene gravissima si gettò
in ginocchio sul pavimento e, per la prima volta in vita
sua, aprì a Gesù la porta del suo cuore. Fece di Lui il
suo personale Salvatore.
5. Che cosa ho
fatto?
Caro
amico, immagina di essere già morto e di trovarti alla
presenza di Dio.
«Andate
via da me!»
Saranno le terribili parole che usciranno dalle labbra
divine. Esse saranno dirette a te.
«Ma,
Signore - dirai tutto tremante - che
cosa ho fatto?»
«Non
hai fatto nulla di male, - ti dirà
Egli - ma non ti sei curato
affatto della salvezza che ti ho offerto tante e tante
volte. Tutti i giorni della tua vita terrena lo Spirito
Santo ti ha offerto tante opportunità e tu non ti sei
degnato di accettarle. Il Mio Figliuolo si è dato per te
e tu non hai riconosciuto il Suo sacrificio. Il banchetto
nuziale è stato sempre preparato e pronto per te, e tu,
sebbene affamato fino a morire di inedia, non vi hai
preso parte. Tu sei fuori, perché
non sei voluto entrare. La
misericordia ti e stata offerta uninfinità di
volte, ma tu lhai sempre rifiutata sdegnosamente;
lhai sempre disprezzata. Ora sei perduto; sei
perduto eternamente perché non hai voluto essere salvato».
Amico carissimo. sei
ancora in tempo. Grazie a Dio, sei ancora in vita,
sei ancora nella possibilità di prendere una
decisione; per te non é ancora troppo tardi.
Potrebbe esserlo domani, e anche da qui a
mezzora.
Accetta adesso;
apri subito il tuo cuore a Gesù. Lo farai? Ti
riconcilierai con Dio? «Credi
nel Signore Gesù, e sarai salvato» (Atti 16:31).
Perché, dunque, gli
uomini periranno?
Lasciamo
la risposta al Signore:
«Chi
crede in Lui non
é giudicato; chi
non crede é
già giudicato, perché non
ha creduto nel Nome dellUnigenito Figliuolo di
Dio»
Ecco dunque la risposta: «Chi
non crede é già giudicato».
É questa la
ragione per cui gli uomini saranno condannati.
Non saranno condannati per
quel che hanno fatto, ma per quel che non
avranno fatto.
Non sarai perduto
perché hai commesso dei peccati; perché sei
stato un ladro o un assassino. Dio può
perdonare tutti i peccati.
Sarai condannato
solo per aver rifiutato ostinatamente di
accettare Gesù come tuo Salvatore.
Se non
accetterai Gesù, per te non ci sarà alcuna
possibilità di salvezza.
|
É scritto che lo
Spirito Santo convincerà gli uomini di peccato,
cioè del peccato dincredulità.
«Quanto
al peccato, perché non credono in Me»,
disse Gesù ai discepoli (Giovanni 16:9).
«Chi
crede in Lui non è giudicato».
Nota
che il passo non dice: "Chi sarà buono;
chi sarà membro di questa o quella Chiesa; chi avrà
fatto questo o quello, ma «Chi
crede in Lui»".
«Chi
non crede in Lui, invece, e già giudicato».
Perché? «Perché non ha
creduto nel nome dellUnigenito Figliuolo di Dio» (Giovanni 3:18).
É
il peccato dincredulità la vera causa
della condanna degli uomini.
Lincredulità
é il grande peccato che Dio stesso non può
perdonare.
Dio ti ritiene colpevole di aver rifiutato
ostinatamente il Suo divin Figliuolo.
|
Tutta la predicazione degli
apostoli aveva per oggetto questo grave peccato; essi
rimproveravano ai Giudei di aver rigettato e di aver
crocifisso il Figliuolo di Dio.
Non credendo, anche tu farai parte
dei crocifissori e sarai condannato.
Vorrai perseverare nella tua incredulità; vorrai
crocifiggere Gesù?
Forse non sei ancora persuaso,
poiché sai che nella tua vita non ci sono state gravi
colpe e non puoi credere di essere condannato solo per
non aver accettato Gesu come Salvatore.
Ascolta:
6. Un uomo dal
cuore gentile
Forse,
conosci un uomo gentilissimo, amato e stimato da tutti
proprio per la sua cortesia e bontà. É pieno di
riguardi per gli amici ed i bisognosi; tratta con amore i
genitori e non trascura i propri doveri verso la famiglia.
Un giorno, però, questuomo percuote selvaggiamente
la moglie e la lascia tramortita a terra. Viene arrestato
e si ascoltano centinaia di testimoni.
Tutti sono concordi nellattestare la sua cortesia e
la sua bontà.
«É pieno di bontà
con tutti. É un uomo davvero esemplare», dicono essi. «Sappiamo
che ha fatto del bene ad amici e nemici. I genitori,
i figli e le figlie sono orgogliosi di lui. Nessuno
può lamentarsi».
«Va benissimo, - dice il giudice - ma
io non voglio sapere come questuomo si sia
comportato con gli altri: debbo giudicarlo per quel
che ha fatto alla moglie. Tutto il resto non
minteressa».
Nessuno
dei testimoni può dire nulla a sua discolpa: verso la
moglie era stato crudelissimo e venne condannato
severamente.
Chi potrebbe dire che il
giudice emise una sentenza ingiusta?
Amico carissimo, è
la tua relazione con Cristo quella che conta davanti
al Tribunale di Dio; la tua bontà verso tutti, la
tua rettitudine non ti esimono
dal più grande dei tuoi doveri
che è quello di accettare il
Figliuolo di Dio.
La tua
gentilezza verso tutti, potrebbe
giustificare o sostituire la mancanza di
gentilezza verso Gesù, che hai costretto a
bussare inutilmente alla porta del tuo cuore?
Ti sembra possibile
unassoluzione per te?
La
Bibbia è Parola di Dio; quindi non puoi sperare davvero
di essere assolto. Tutti gli altri peccati sono un nulla
in confronto al gravissimo peccato che commetti
rigettando il Figlio di Dio.
7. Rifiutò il
perdono
Pensi
forse che tutto ciò non sia giusto. Ascolta:
In
una città dellAmerica cera un giovane che
mai aveva commesso la minima azione riprovevole. Era
buono, cortese e generoso, ma un giorno, mentre giocava
con alcuni amici, perse il controllo dei propri nervi e
colpì duramente uno di essi. Dopo qualche tempo questi
morì.
Il giovane venne processato e condannato a morte.
Erano tutti dolenti per la sua triste sorte. In
considerazione della condotta precedente e del carattere
buonissimo, si raccolsero molte firme per implorare la
grazia dal Governatore. Questi accettò la lista
interminabile, la esaminò attentamente e decise di
concedere la grazia.
La scrisse di proprio pugno e se la pose in tasca. Prima
di consegnarla, però, volle vedere il giovane. Si vestì
da ministro di culto e si avviò alla prigione. Il
giovane era nella cella della morte. Quando vide costui,
che riteneva un altro ministro:
«Fuori,
fuori, di qui!», cominciò a
gridare. «Non voglio vedervi,
si sono già presentati altri sette come voi».
«Caro
giovane, - disse amorevolmente
il Governatore - io ho una cosa
importantissima per voi; lasciatemi entrare».
«No!
Andatevene!», gridava. «Andatevene
o vi faccio gettare fuori dalla guardia!».
«Se
mi fate entrare - insisteva il
governatore - e se lasciate che
vi parli, sarete felicissimo, perché ho per voi la
notizia più bella che possiate immaginare».
«No!
Andatevene!» - gridava fuori
di sé il giovane - «Andatevene
o chiamo il custode!»
«Va
bene - disse il Governatore - state
calmo, me ne vado».
Ed
uscì con tanta tristezza nel cuore.
Appena allontanatosi, si avvicinò al giovane una delle
guardie del carcere.
«Ho
visto entrare il Governatore; ti ha dato nulla di
buono?»
«Chi?!»,
fece il giovane meravigliato.
«Il
Governatore. Quello vestito da ministro di culto era
il Governatore ed aveva per te la grazia»
rispose la guardia.
«Presto,
presto, - si mise a gridare
egli - datemi carta e inchiostro!»
«Egregio
Signor Governatore, - scrisse - chiedo
scusa per quanto è accaduto pochi minuti fa. Sono
proprio dolente...».
Il Governatore ricevette la lettera. Prese un bigliettino
e rispose queste sole parole: «Il
caso non m'interessa più».
Arrivò il giorno dellesecuzione capitale. Fu
chiesto al giovane se avesse da dire qualche cosa. «Si -
rispose - dite a tutti che io muoio
non per il delitto che ho commesso: il Governatore della
città mi aveva concesso la grazia; io muoio per aver
rifiutato quella grazia».
Mio
caro amico, se sei perduto, lo sei non per i
peccati che hai commesso, ma perché non
hai accettato il perdono che Dio ti ha concesso
mediante il Suo Figliuolo Gesù.
Se rifiuti la
salvezza che ti viene offerta con tanta
generosità, è giusto che tu muoia.
|
8. Il tuo
nemico
Pensi
ancora che Dio sia ingiusto nel condannare chi
rifiuta di accettare come Salvatore il Suo divin
Figliuolo?
Ascolta.
Tu hai un nemico che ti ha fatto tutto il male possibile.
Egli ti odia e maledice anche il terreno sul quale poggi
i piedi. Per colpa sua è andata distrutta la tua casa e
la tua famiglia ha sofferto moltissimo. Vorrebbe vederti
finito, completamente finito.
Col tempo le cose cambiano: tu ti rimetti del tutto e lui
impoverisce. É affamato e nudo. Tu dimentichi tutto; vai
in cerca di lui e lo porti a casa tua. Gli prepari una
bella tavola calda per farlo ristorare, poiché vedi che
sta morendo di fame. Lo preghi di prendere qualche cosa,
di servirsi come vuole, ma egli non muove una mano, non
prende nulla.
All`improvviso. si piega su se stesso e spira davanti
alla tavola apparecchiata.
Perché è
morto il tuo nemico? Chi ha colpa della sua fine?
Egli doveva solo accettare la tua bontà e
prendere il ristoro che gli avevi preparato. Non
ha voluto farlo ed è
morto.
È stato egli stesso a
scegliere la morte. Tu lo hai trattato con tanta bontà,
lo hai spinto a cibarsi, egli non ha voluto farlo.
Sono
stato chiaro? Sei disposto ora ad ascoltare il
messaggio di Dio? A ricevere il Dono della
salvezza che Egli ti offre? A credere nel Signore
Gesù Cristo?
Credi che
Gesù é morto per i nostri peccati e che
solo per mezzo Suo possiamo essere salvati?
Vuoi
riconciliarti con Dio, avvicinandoti a Lui
come un povero peccatore bisognoso della Sua
misericordia?
Ecco davanti a te la Via,
lunica Via: «Credi nel
Vangelo; accetta Gesù come tuo personale
Salvatore».
|
9. Senza Gesù
Lascia
che faccia un piccolo cambiamento nella domanda che
rivolse Pilato ai Giudei: «Che
farò io senza
Gesù?».
Che cosa farai tu senza di Lui,
al momento della morte?
Sei mai
arrivato a quellistante in cui basta un
altro passe per piombare nelleternità? Nel
caso affermativo, come ti sei sentito in quel
momento?
Eri
pronto ad affrontare da solo lultimo tuo
nemico?
Per nessuna cosa al
mondo vorrei scendere nel regno della morte senza la
compagnia del mio Gesù.
Che
cosa farai il Giorno del Giudizio se Gesù non sarà
dalla parte tua?
Come
sarà terribile trovarsi davanti al Tribunale
divino senza un bravo avvocato!
Voglio avere al mio lato Uno che sappia
difendermi, che sappia perorare efficacemente la
mia causa.
Che cosa farai senza Gesù per
tutta l'eternità?
Di qui a
mille, duemila, centomila anni tu esisterai
ancora. Hai davanti a te uneternità che
dovrai passare con Gesù o senza Gesù.
Che farai senza Gesù nel
momento del dolore?
Forse
sei ancora giovane e il dolore non ti avrà
colpito molto duramente, ma devi aspettarti la
tua parte di amarezze: la vita non risparmia
nessuno.
Pensi che ti sarà facile sopportare da solo il
dolore? È necessario avere vicino un amico; e
quale amico sarà migliore di Gesù?
10. Le due madri
A
18 anni ero missionario fra i Pellirossa. Vivevo solo e
sperduto in un luogo presso lAlaska, a circa 4.000
miglia da casa mia. In quel tempo morì il figlioletto di
una donna del luogo. Il piccino fu sepolto nella foresta
nera, sulla riva del Pacifico.
La madre era presente mentre veniva scavata la fossa. All'improvviso,
cominciò ad urlare come impazzita dal dolore. Si tirava
i capelli; si stracciava le vesti; imprecava e malediceva
tutto e tutti. Le sue grida si sentivano a miglia e
miglia di distanza.
Qualche
tempo dopo morì un altro bambino. Era figlio di una
cristiana del luogo. Io presi fra le braccia il
cadaverino e lo portai a seppellire. I Pellirossa mi
seguivano silenziosi, come sogliono fare in simili
circostanze. La madre era in mezzo a loro. Scavammo la
piccola tomba e vi deponemmo il corpicino. Mentre lo
ricoprivamo di terra, la madre era lì, a lato del
sepolcro. Piangeva silenziosamente.
Terminato il rito funebre, la donna tornò alla sua
capanna sempre piangendo, ma senza tirarsi i capelli o
urlare scompostamente.
Perché
questa differenza tra le due donne? Amavano entambe il
loro piccino, ma una si mostrava capace di sopportare il
grande dolore, laltra no. Perché, dunque questa
forza diversa nelle due madri ?
Perché
la prima era pagana. Ella non conosceva Gesù.
Guardava il cadavere del suo bambino e gridava: «Piccolo
mio, non ti vedrò mai più!».
Laltra, invece, era
cristiana; era fedele. Conosceva Gesù, e la speranza
della resurrezione sollevava il suo cuore materno.
"Il mio piccolo non tornerà più a
me, - pensava - ma io
andrò a lui".
Ella
sapeva che il Buon Pastore aveva preso un agnellino del
Suo gregge e ne avrebbe avuto cura finché non si sarebbe
riunito alla madre nelleternità.
È sempre così: tutte le
volte che ho tenuto un servizio funebre ho potuto
notare che quelli che conoscono Cristo sopportano
il proprio dolore, nella speranza di una eterna
riunione con la persona cara che è morta; mentre
quelli che non hanno alcuna speranza si agitano
sotto la morsa del dolore e arrivano a pensare
anche al suicidio per sottrarsi ad esso. |
Non so proprio come potresti
sopportare i dolori della vita, se Gesù non fosse nel
tuo cuore.
11. La tua
decisione
«Che farò dunque di
Gesù detto Cristo?»
(Matteo
27:22).
Ma,
caro amico, la domanda che devi farti ora non è questa,
ma piuttosto: «Che cosa farà di me
Cristo?»
Che cosa farà di te
Cristo?
«Esattamente
quello che tu oggi farai di Lui»
posso risponderti.
Caro amico, devi prendere una
decisione; devi fare qualche cosa. Devi decidere da solo
e con tutta ponderazione:
«Che cosa farò di Gesù?»
Non
ha alcuna importanza la Chiesa alla quale
appartieni, né se sei stato battezzato o se hai
preso parte ai vari servizi di culto: quello
che conta è il modo col quale tratti Gesù. |
Sta a te prendere una
decisione e ti scongiuro di farlo prima che sia troppo
tardi.
«Eccolo
ora il tempo accettevole; eccolo ora il giorno della
salvezza» (2° Corinzi 6:2).
Non rimandare a domani
questa decisione così importante, sai bene che domani
potrebbe essere troppo tardi; si tratta del tuo destino
eterno; della tua felicità o del tuo dolore eterno.
Quale
sarà la tua decisione? Quando la prenderai?
Ricordati:
se vuoi essere salvato devi accettare Gesù come
tuo personale Salvatore; se Lo rigetterai, la tua
perdizione eterna sarà certa.
Accetta Gesù, ed
accettaLo in questo istante.
|